La scultura lignea del Protettore di Angri è custodita nell’altare privilegiato, che ospita anche il Tabernacolo, della crociera della Collegiata, e il suo stile richiama molto quello di opere analoghe l’oltralpe.
Si tratta del più antico esempio di statua lignea presente nell’Agro. A questa conclusione si è giunti dopo l’accurato studio a cui è stata sottoposta l’opera, propedeutico al restauro effettuato nel 2007 presso il Laboratorio per il legno dell’Università SUOR ORSOLA BENINCASA di Napoli, sotto la supervisione della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, per il Patrimonio Storico, Artistico e Etnoantropologico di Salerno e Avellino.
Difatti, il suo primitivo nucleo rimonta alla fine del XII secolo, ovvero all’epoca di costruzione del tempio. Dalle analisi effettuate è emerso che la scultura fu realizzata da un unico blocco di conifera e che intorno all’800 furono inseriti diversi chiodi sagomati. Al medesimo periodo risale l’attuale base che ha inglobato ciò che restava degli arti inferiori del simulacro, gravemente danneggiati dal tempo.
Intorno agli inizi del Novecento l’uso di alcune sostanze, presumibilmente a base bituminosa, hanno scurito il volto.